lunedì 29 maggio 2017

Hermes e Afrodite - o dell'educazione di Eros


Hermes e Afrodite - o dell'educazione di Eros, 2017, carré sanguigna e bianca su carta da spolvero, 250 x 150 cm.


Questo disegno è stato pensato in occasione di un matrimonio ed è una riflessione riguardante la condivisione del percorso della vita nell’Amore.
Amore come Eros, che secondo la maggior parte delle fonti mitologiche sarebbe figlio di Afrodite e Ares, della Bellezza e della Forza; Eros, però, inizialmente è bambino e perciò immaturo e inconsapevole, con un grande e folle potere che non sa ancora direzionarsi: se all’innamoramento non segue un’evoluzione che comporta l’Amore consapevole, l’Amore stesso rimane bambino e finisce, col rischio di trasformarsi in cupidigia e quindi in possesso, in rovina, in un vortice che conduce verso il basso. Amore deve invece prendere la direzione che le ali gli consentono e portare verso l’alto, verso la Bellezza e la trascendenza dello Spirito, e per farlo deve crescere: i miti raccontano che per responsabilizzarlo Afrodite e Ares (o secondo rare fonti Hermes) concepiscono il fratello Anteros, l’amore corrisposto, consapevole, coniugale, “per sempre” - con quello che comporta il sempre dell’eternità -, vicino a cui Eros diviene adulto; qualora si separassero, Eros tornerebbe piccolo.
Alcune opere d’arte ci raccontano dell’educazione di Cupido stesso compiuta da Afrodite e da Hermes: se la madre è la Bellezza che con la propria luce irradia e rende migliori gli uomini - e di conseguenza il mondo -, Hermes rappresenta il messaggio degli dèi attraverso ciò che è, appunto, ermetico, il mercurio alchemico che interagisce con l’anima dell’Uomo; intelligendo, l’Uomo vede la realtà attraverso l’ordine cosmico come unione della doppia natura trascendente e immanente simboleggiata dal caduceo (rivolto verso il basso a ricordare la provenienza del “messaggio”), permettendo così alla propria anima di volare e di ascendere verso il Cielo che è la sede dello Spirito.
In ultimo, Afrodite ed Hermes come principio Femminile orizzontale e Maschile verticale, condividono l’una nella sinistra e l’altro con la destra il pècten da cui lei è nata; il pècten è il simbolo del cammino del pellegrino, la cui vita scorre come l’acqua da cui proviene la conchiglia, per generare una Vita guidata dalla Bellezza stessa, che sappia trascendere ed elevarsi.