Hermes e Afrodite - o dell'educazione di Eros, 2017, carré sanguigna e bianca su carta da spolvero, 250 x 150 cm.
Questo
disegno è stato pensato in occasione di un matrimonio ed è una riflessione
riguardante la condivisione del percorso della vita nell’Amore.
Amore
come Eros, che secondo la maggior parte delle fonti mitologiche sarebbe figlio
di Afrodite e Ares, della Bellezza e della Forza; Eros, però, inizialmente è
bambino e perciò immaturo e inconsapevole, con un grande e folle potere che non
sa ancora direzionarsi: se all’innamoramento non segue un’evoluzione che
comporta l’Amore consapevole, l’Amore stesso rimane bambino e finisce, col
rischio di trasformarsi in cupidigia e quindi in possesso, in rovina, in un
vortice che conduce verso il basso. Amore deve invece prendere la direzione che
le ali gli consentono e portare verso l’alto, verso la Bellezza e la
trascendenza dello Spirito, e per farlo deve crescere: i miti raccontano che
per responsabilizzarlo Afrodite e Ares (o secondo rare fonti Hermes) concepiscono
il fratello Anteros, l’amore corrisposto, consapevole, coniugale, “per sempre”
- con quello che comporta il sempre dell’eternità -, vicino a cui Eros diviene
adulto; qualora si separassero, Eros tornerebbe piccolo.
Alcune
opere d’arte ci raccontano dell’educazione di Cupido stesso compiuta da
Afrodite e da Hermes: se la madre è la Bellezza che con la propria luce irradia
e rende migliori gli uomini - e di conseguenza il mondo -, Hermes rappresenta
il messaggio degli dèi attraverso ciò che è, appunto, ermetico, il mercurio
alchemico che interagisce con l’anima dell’Uomo; intelligendo, l’Uomo vede la
realtà attraverso l’ordine cosmico come unione della doppia natura trascendente
e immanente simboleggiata dal caduceo (rivolto verso il basso a ricordare la
provenienza del “messaggio”), permettendo così alla propria anima di volare e
di ascendere verso il Cielo che è la sede dello Spirito.
In
ultimo, Afrodite ed Hermes come principio Femminile orizzontale e Maschile
verticale, condividono l’una nella sinistra e l’altro con la destra il pècten da cui lei è nata; il pècten è il simbolo del cammino del
pellegrino, la cui vita scorre come l’acqua da cui proviene la conchiglia, per
generare una Vita guidata dalla Bellezza stessa, che sappia trascendere ed
elevarsi.
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